Non è più un segreto ormai che nell’arco di un mese ho concluso l’esperienza di lavoro in Portogallo e sono rientrato definitivamente in Italia per lavorare come Restaurant Partnership Representative per UBER Eats Italia.
Ma facciamo un attimo un passo indietro e torniamo agli ultimi mesi del 2019, quando si è concretizzata questa opportunità di lavoro che non è stata per niente facile ottenere seppur fossi già un full time employee in Portogallo.
Gli step necessari per garantirmi il rientro sono stati diversi:
- Concludere il rapporto di lavoro con la società che mi aveva assunto a tempo indeterminato a Lisbona;
- Aprire i vari canali di comunicazione con i responsabili di UBER in Italia;
- Sostenere i colloqui con i diversi interlocutori interni ad UBER in Italia, Portogallo e Inghilterra;
Superati tutti gli scogli burocratici ed amministrativi, è arrivata finalmente luce verde dall’Italia e dopo aver formalizzato la conclusione della mia relazione con la UBER Portugal, ho trascorso gli ultimi giorni a Lisbona e nel mentre ho pianificato il rientro in Italia.
Conoscevo già la mia destinazione futura e la situazione che mi sarei ritrovato ad affrontare nella città stato, come la definisce Michele Masneri nel suo splendido articolo Contro Milano pubblicato su “Il Foglio” che vi invito a leggere con calma ed attenzione.
Dopo aver trascorso dunque gli ultimi 9 mesi all’estero e con le vacanze natalizie nel mezzo, pensavo che trovare anche solo una brandina sotto un ponte, fronte Navigli fosse una vera e propria chimera da affrontare.
Ma la voglia di farcela, anche in questo caso, ha superato la paura.
Cosa ho deciso di fare a questo punto?
Ho attuato una strategia di ricerca che prevedeva nell’ordine:
- Utilizzare il periodo natalizio per allegare ai classici auguri standardizzati via Whatsapp, una richiesta di aiuto per i miei contatti su Milano a spargere la voce che dai primi di Gennaio cercavo una stanza singola, anche fuori Milano e con un budget non superiore ai 500€ al mese;
- Presidiare tutte le piattaforme possibili (Subito.it, Idealista.it, Dovevivo.it ecc.);
- Restare sempre aggiornati sui vari gruppi Facebook in cui si pubblicano gli annunci delle stanze in affitto;
- Creare un piccolo schema per monitorare l’andamento di ogni annuncio a cui mi ero interessato su Trello;
Dopo qualche giorno, avevo organizzato anche qualche incontro a distanza ma nulla di interessante da poter bloccare da remoto all’istante. Conclusa questa breve fase di stallo ho deciso di dare sfogo alla creatività e ho aggiunto un tassello in più alla strategia di ricerca che avevo messo in piedi fino a quel momento.
Sono andato su canva.com e in qualche minuto ho creato un vero e proprio manifesto digitale che ho poi pubblicato subito dopo le feste sia su Linkedin sia sul gruppo Facebook che monitoravo durante il periodo natalizio.
Questi sono i risultati ottenuti:
Mentre su Linkedin:
Adesso vi starete chiedendo, ma alla fine dei conti, questa strategia ha funzionato oppure no?
La risposta è SI!
Subito dopo aver pubblicato l’annuncio sulle diverse piattaforme, la visibilità ottenuta è servita a ricevere una proposta davvero irrinunciabile direttamente via Whatsapp.
Spero dunque che questo articolo possa servire a coloro che si sentono demotivati quando si parla di cercare casa a Milano e magari restano del tutto pessimisti durante tutto il processo di ricerca.
NEVER GIVE UP!
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