Quando prendo parte ad iniziative con un impatto emotivo così forte ho sempre bisogno del tempo necessario per assimilare bene tutto prima di poter rimettere insieme i pezzi e fare un bilancio da restituire a chi non ha avuto la mia stessa fortuna e si ritrova a leggere le mie parole.
Il Dream Team, per chi non lo conoscesse, èun gruppo (che poi si trasforma in una seconda famiglia) di 35 ragazzi Under 30 provenienti da Italia, Svezia e Messico che in 8 giorni (dal 20 al 28 luglio 2018) hanno lavorato fianco a fianco, creando legami destinati a durare nel tempo e prendendo parte agli eventi organizzati durante il 48°esimo Giffoni Film Festival.
Fin dal primo giorno in cui ho conosciuto i miei “nuovi” compagni di viaggio, mi sono sentito avvolto da un’atmosfera di incredibile fermento e contaminazione che ci ha accompagnati durante tutta la manifestazione.
Quello che vedete in fot qui su è il K-Team, il gruppo di talenti con cui ho avuto il piacere di lavorare giorno e notte alla realizzazione di un progetto dedicato ai bambini di età compresa fra i 6 ed i 10 anni che attraverso processi di gamification dia la possibilità ai più piccoli di capire come difendersi dalle minacce presenti in rete.
Durante tutto il percorso di sviluppo delle nostre idee siamo stati seguiti da Alessandro Avagliano il nostro mentor e da Valentino Magliaro,scelto da Barack Obama tra i Civic Leader del Mondo e che nel nostro caso ci ha fatto da tutor e nel mio caso oserei dire motivatore e personal coach.
L’ultimo giorno si sono concentrate tutte quante le emozioni più forti ed intense perché era prevista la presentazione finale del progetto di fronte al ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Alberto Bonisoli.
Ecco il video della presentazione finale:
Alla fine dei conti mi piace pensare che partecipare a queste iniziative sia giusto perché in un modo o nell’altro si impara sempre qualcosa.
Esattamente un mese prima (giugno 2018) davo il mio contributo per la realizzazione del primo TEDx organizzato a Salerno e oggi sono qui a raccontare delle sensazioni provate a Giffoni due anni fa.
Entrambe le esperienze hanno avuto quale comune denominatore quello di aver messo in contatto i giovani con voglia di proporre idee innovative, rilanciando e valorizzando il territorio in cui sono promossi questi eventi per contribuire al processo di alfabetizzazione digitale di cui c’è particolare bisogno in queste aree del meridione.
Concludo questo articolo rievocativo con la foto che meglio rappresenta lo spirito che ha caratterizzato quell’esperienza e che mi ha lasciato un bellissimo ricordo.
Con questa immagine ben salda nella mia mente voglio promettere a me stesso che rimarrò sempre un dreamer e che non smetterò mai di credere ai miei sogni e alle mie speranze.
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