Dalla mia newsletter in inglese su Substack tradotta in italiano:

In questo articolo, ho scelto di prendere in esame le dinamiche che regolano lo sviluppo di alcune aziende di cui abbiamo sentito parlare e di cui sentiamo parlare ogni giorno ormai dal 2009, ben 14 anni back in the days.

Una delle notizie più importanti che mi è capitato di approfondire nell’arco delle ultime settimane è quella relativa alla bancarotta di WeWork.

Dopo aver letto di tutto e di più a riguardo e dopo aver preso in considerazione dati, analisi e pareri fra LinkedIn e newsletter varie, mi sono deciso a scrivere quello che penso da tempo ormai.

Source: https://www.chartr.co/newsletters/2023-11-01

Timing ed execution giocano un ruolo fondamentale nel successo di un’impresa, di un’azione in particolare, negli avvenimenti che scegliamo di far accadere nelle nostre vite e così via.

Il termine “timing” che deriva dal verbo inglese “to time”, che significa “misurare il tempo” o “scegliere il momento giusto”.

Nell’uso comune, “timing” si riferisce alla scelta, pianificazione o azione di fare qualcosa nel momento più opportuno. Il concetto di timing è applicabile in una vasta gamma di contesti, da quelli quotidiani, agli aspetti più complessi della vita come lanciare un prodotto sul mercato, investire in borsa, o perfino nella comunicazione interpersonale, dove dire la cosa giusta nel momento giusto può avere un impatto significativo.

Cosa ha che fare questo preambolo con la mia storia personale e con quello che penso a riguardo?

Per coloro che non mi conoscono, sul mio sito web ho cercato di raccontare le mie esperienze in giro per l’Europa in realtà internazionali che proprio grazie al timing e alla spinta dei grandi capitali hanno visto esplodere le loro valutazioni.

Ero in ufficio a Lisbona quando la campanella suonava a Wall Street e UBER si quotava in borsa nel Maggio del 2019, raccogliendo 8.1 miliardi di dollari per raggiungere una valutazione di 80 miliardi.

All’epoca l’euforia era contagiosa, a me sembrava di essere nel posto giusto al momento giusto e nulla mi faceva sentire in “pericolo” perché non era possibile prevedere ciò che di lì ad un anno sarebbe accaduto: una pandemia globale.

Come si è comportata una realtà come UBER in un contesto così incerto dove tutti quanti noi siamo stati costretti a restare chiusi in casa?

Uber Eats per cui lavoravo in Italia come Sales Representative, è diventato il principale business, con un aumento del fatturato del 200% anno su anno.

Di seguito sono riportati i dati chiave relativi all’incremento del giro d’affari di Uber Eats durante il periodo 2019-2022:

  • Nel 2019, Uber Eats ha generato un giro d’affari di $1.9 miliardi
  • Nel 2020, il giro d’affari è aumentato a $4.8 miliardi, evidenziando una crescita significativa rispetto all’anno precedente
  • Nel 2021, il giro d’affari di Uber Eats è salito a $8.3 miliardi, confermando una crescita costante nel settore del food delivery
  • Nel 2022, Uber Eats ha registrato un notevole incremento del giro d’affari, raggiungendo $10.9 miliardi, il che rappresenta un aumento del 31% rispetto all’anno precedente

Inoltre, il volume lordo delle prenotazioni di Uber Eats è aumentato costantemente durante lo stesso periodo, passando da $14.5 miliardi nel 2019 a $55.7 miliardi nel 2022.

La domanda che mi veniva spontanea all’epoca era: come è possibile che una realtà che brucia così tanto denaro sia ancora operativa?

Le principali tendenze che hanno caratterizzato l’evoluzione del business di Uber dall’epoca covid ad oggi sono state le seguenti:

  • Diversificazione del business: Uber ha cercato di diversificare il suo business per ridurre la sua dipendenza dalla ride-sharing. L’azienda ha lanciato servizi di consegna di cibo e merci, che hanno registrato una forte crescita.
  • Innovazione tecnologica: Uber ha continuato a investire in innovazione tecnologica per migliorare l’esperienza dei suoi clienti e dei suoi autisti. L’azienda ha lanciato nuove funzionalità, come la prenotazione di corse in anticipo e la condivisione dei viaggi.
  • Espansione geografica: Uber ha continuato ad espandersi in nuovi mercati. L’azienda è presente in oltre 70 paesi e 10.000 città.

Qualche grafico estrapolato dall’articolo di Business of Apps fa capire ancora meglio la crescita che ha caratterizzato questo business che ha permesso ad UBER di generare ottimi risultati in un momento complesso quale è stato il COVID.

Uber Eats annual revenue 2017 to 2022 ($bn)

YearRevenue ($bn)

  • 2017: 0.6
  • 2018: 1.5
  • 2019: 1.9
  • 2020: 4.8
  • 2021: 8.3
  • 2022: 10.9

Sources: Bloomberg, Company data, Food Delivery App Report

Source: finchat.io

Uber Eats users

Uber Eats has approximately 88 million users, making it the most popular single app delivery service.

Uber Eats annual users 2016 to 2023 (mm)

YearUsers (mm):

  • 2016: 5
  • 2017: 9
  • 2018: 15
  • 2019: 21
  • 2020: 66
  • 2021: 81
  • 2022: 85
  • 2023: 88

Note: This is an estimate. Sources: Company data, Eater, Skift, ZDNet

Tutto questo come si riflette sul mercato azionario?

La risalita del titolo nel 2023 lascia presagire un potenziale ritorno ai picchi del 2021 in cui si era raggiunto l’all time high intorno ai 60 dollari per azione.

La scelta di investire in UBER nel 2019 ad oggi ha portato ad un +30%. Continuerà a salire?

Ai posteri l’ardua sentenza.

In conclusione, ho scelto di analizzare il caso di UBER Eats perché nonostante il mio impatto sia stato alla fine dei conti insignificante (Uber Eats è uscita dal mercato italiano nel 2023) mi ha fatto capire che cosa significa essere parte di una realtà che nel momento giusto della storia ha raccolto l’interesse di una quantità di investitori sempre maggiore fino ad arrivare alla quotazione in borsa.

In totale, dal 2009, Uber ha raccolto $38,4 miliardi di finanziamenti da investitori istituzionali e privati. La maggior parte di questi finanziamenti è stata raccolta in round di finanziamento di serie A, serie B e serie C.

E adesso (nel 2023, quasi 2024) a chi toccherà prendere per mano il mercato e lanciare la prossima rivoluzione tecnologica in grado di riproporre una nuova AI-based tech bubble?

Dovrebbe essere Open AI che non se la passa poi così tanto bene internamente (Sam Altman che viene licenziato) il nuovo che avanza, la next Trillion company che macina numeri da record e vive di hype e investimenti da Big Corporation come Microsoft?

Sam Altman
Justin Sullivan/Getty Images

È davvero questa la rivoluzione tecnologica a cui tutti assisteremo da qui a prossimi anni?

In un Mondo talmente polarizzato, sembra ormai non esserci più una chiara visione di quel che sarà e mi piace concludere questo mio elogio al timing nel mondo delle tech companies con un video che ho scoperto quasi per caso nelle mie #youtubesession.

Una bella intervista ad Isaac Asimov che mi ha fatto riflettere sulla sua attualità:

Q: would you classify yourself as being an optimistic futurist?

A: “I’m a hopeful optimist in other words I hope things will be optimistic it is up to humanity to make the decisions we can decide to specialize in hatred and suspicion and end up with a nuclear war which will destroy everything or we can decide to cooperate and overcome our suspicions and hatreds in which case I see an endlessly receding horizon with no foreseeable way of coming to an end to Greatness.”

Q: Of all the things that you see in the future what excit you the most as as a person and I mean just really turns you on when you think about if this wonderful thing could happen?

A: “oh what excites me most is the thought of an understanding of the human brain far deeper than any we have now. I’m hoping that by the use of computers that perhaps by the construction of artificial intelligence we can be able to understand the most complex conglomeration of matter that we know of the human brain which is at one and the same time our greatest hope and our greatest danger. It’s in the brain that all advances can be planned it’s in the brain that all dangers can be expected and I want to understand.”

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